Metti un giovedì al cinema FILM : FOTO DI FAMIGLIA

GIOVEDI 22 FEBBRAIO 2024
orario proiezioni 18:00-20:30
ingresso € 3,00 tessera ARCI 2023/24 € 8,00

Un film di Ryôta Nakano
Con Kazunari Ninomiya, Haru Kuroki, Satoshi Tsumabuki, Jun Fubuki.
Genere Commedia
Durata 127 min.
Nazione Giappone
Distribuzione Officine Ubu

DA UNA STORIA VERA, LA VITA, I CRUCCI E LE SPERANZE DEL FAMOSO FOTOGRAFO MASASHI ASADA. UNA VISIONE CONSIGLIATA.
Recensione di Emanuele Sacchi

Nella famiglia semplice degli Asada, il fratello minore Masashi è sempre stato quello “particolare”, controcorrente. Sin da quando, a dodici anni, il padre gli regala una macchina fotografica, Masashi diviene ossessionato dal sogno di diventare un fotografo professionista: come soggetto sceglie la propria famiglia, ritratta in situazioni bizzarre o in scenette fittizie, travestiti di volta in volta da pompieri o da yakuza. È il 2011 quando il successo comincia ad arridere a Masashi, ma la tragedia dello tsunami lo colpisce in maniera indelebile. Parte alla ricerca di una famiglia, da lui ritratta in passato, per sapere se è sopravvissuta al disastro e finisce per diventare un volontario nel gruppo che recupera fotografie tra i relitti, sperando di riconsegnarle ai legittimi proprietari.

La biografia di un fotografo insignito di alcuni premi diviene nelle mani di Ryota Nakano una commedia girata nel tipico stile giapponese, in cui i momenti surreali o goffi sono evidenziati da una colonna sonora complice e poi bruscamente interrotti dall’irruzione di una tragedia o di un evento altamente drammatico.

Sulla capacità di gestire questo equilibrio e sulla reazione dei personaggi a queste situazioni si gioca molto della scommessa di Nakano, che chiede al protagonista Kazunari Ninomiya un’interpretazione intensa e minimalista.

Masashi è al centro di Foto di famiglia ma non ne è necessariamente l’eroe. Siamo invitati, in quanto spettatori, a provare empatia quando muove i suoi primi passi nel mondo della fotografia e coltiva un sogno, ma la delusione è dietro l’angolo. Quella di Masashi, costantemente colto alla sprovvista dalle asperità e dagli obblighi della vita; e quella di noi spettatori, ormai affezionati al suo sorriso gentile da eterno ragazzino e quindi a maggior ragione scottati dall’egoismo e dall’incapacità di assumersi responsabilità che ne caratterizzano il percorso di vita.

Se Masashi può portare avanti il proprio sogno, lo deve interamente all’amore di una famiglia comprensiva e a quello di Wakana, innamorata di Masashi e convinta fino alla devozione sul suo talento artistico. La svolta drammatica legata allo tsunami del 2011 divide nettamente in due segmenti il film e scatena un cambiamento nel protagonista, ma mantiene una continuità nella riflessione sull’arte della fotografia, per sua natura inestricabile da un dubbio morale.

Dove inizia lo sfruttamento e il cinismo quando si impugna una fotocamera e si ritraggono persone colpite da una tragedia o in un momento di difficoltà? Il Masashi fotografo rivela in un certo senso che sotto il bonario disimpegno dell’eterno fanciullo si cela un distacco dalla realtà, che è anche mancanza di empatia nei confronti del prossimo. Il suo codice etico peculiare trasforma in set fotografico persino il funerale del padre, esorcizzando la morte con leggerezza ma sfiorando l’insensibilità e l’anaffettività.

In questo senso il volontariato di Masashi, al servizio delle vittime della tragedia, diviene una sorta di percorso di redenzione e di tardiva maturazione: il personaggio di Masashi acquisisce un significato a tutto tondo, ma la cesura narrativa è fin troppo esplicita e la rigida struttura di commedia popolare imposta da Nakano impedisce uno sviluppo libero e imprevedibile.

Al di là di alcuni spunti interessanti, Foto di famiglia sceglie di rimanere nell’alveo della convenzionalità e di accontentare un target ibrido, a metà tra cinema e televisione. E, in questo contesto, rimane una visione consigliata. 

Lascia un commento