Libere Disobbedienti Innamorate

Orario Proiezioni
Venerdì 18:00-20:15 Sabato 18:00-20:15-22:30 Domenica 18:00-20:15
Prezzo biglietto € 3,00 Tessera 2017 € 8,00
Venerdì 28 Sabato 29 Domenica 30 Aprile 2017

Un film di Maysaloun Hamoud.
Con Mouna Hawa, Sana Jammelieh, Shaden Kanboura, Mahmud Shalaby, Riyad Sliman
Genere Drammatico
Durata 96 min
Nazione Israele, Francia
Distribuzione Tucker Film

Laila, Salma, Nour: sono le protagoniste di Libere, Disobbedienti, Innamorate (In Between), film sorprendente su tre giovani arabo-israeliane in un mondo in cui le regole le dettano i maschi (al cinema daI 6 aprile). Diversissime tra loro, le tre donne si muovono in una frenetica Tel Aviv, all’incrocio di più culture la prima è un avvocato 30enne che rischia di pagare il suo stile indipendente con la solitudine; la seconda è una dj lesbica apparentemente ribelle e spregiudicata, che però non osa confessare la sua identità sessuale alla famiglia, cristiana e tradizionalissima; l’ultima è una studentessa universitaria, che arriva da un piccolo villaggio ed è rigidamente fedele alla religione islamica. Tra balli scatenati e molti spinelli, le prime due, amiche e coinquiline, animano le notti underground della città. Quando Nour arriva quasi per caso per occupare la terza stanza del loro appartamento, viene guardata con sospetto: cosa possono avere in comune con una che indossa l’hjjab e ha un fidanzato ultraconservatore? Ma alla fine nascerà un sentimento di affetto e solidarietà. Tra droga, sesso, omosessualità, e perfino uno stupro duro ed esplicito, il primo film di Maysaloun Hamoud (vincitrice del premio come miglior debutto al Festiva] Internazionale di Hada e quello della Giuria Giovani a San Sebastian) rompe tutti i tabù della società araba mediorientale: «Non è solo un film, ma un gesto di attivismo», afferma decisa. «Finora noi donne abbiamo lasciato che fossero gli uomini a gestire tutto». Con altrettanta forza, ribadisce di non aver inventato nulla: quello che scorre sullo schermo è un ritratto realistico di una fetta di giovani della sua generazione, qualcosa che ha vissuto in prima persona. «Per esempio i miei, che hanno visto il film accanto a me ad Haifa, si sono detti fierissimi… Ma poi hanno finto che non mi riguardasse da vicino». Le contraddizioni nate dalla contaminazione di culture non risparmiano nessuno: «Anche negli ambienti più liberaI, le donne “diverse” scoprono che spesso i loro uomini non sono in grado di accettarle, di presentarle alle famiglie come possibili mogli. Non è dovuto necessariamente alla religione io, nel film, non faccio dire una singola parola contro nessuna fede, ognuno è libero di avere la propria. Il personaggio di Nour non lascia le sue convinzioni, semplicemente cerca uno spazio di libertà all’interno del suo mondo». Una parte dell’ala fondamentalista ha però reagito in modo molto violento; a Umm al-Fahm (la cittadina da dove proviene Nour) il film è stato bandito e sulla regista è stata scagliata una vera e propria fatwa. «In Palestina non succedeva dal 1948! So che sembra spaventoso, ma in un certo senso per me è positivo: uno dei miei obiettivi era dare una scossa al sistema. E subito dopo c’è stata anche una controreazione, la comunità artistica si è schierata dalla nostra parte e sui giornali si è aperto un dibattito». Single, 35 anni, Hamoud è nata a Budapest dove il padre comunista aveva scelto di studiare Medicina, ed è cresciuta poi a Dir-Hana, Israele. Laureata in Storia Medio Orientale, dopo una grave malattia, decide di di cambiare strada e studiare cinema alla Minshar School of Art: «Ho capito che non abbiamo molto tempo nella vita e dobbiamo sfruttarlo per fare ciò che davvero ci piace».

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